| ALLENAMENTO MENTALE ALLA VELOCITA' E ALL'ANTICIPAZIONE di Claudia Cavaliere, Psicologa dello Sport
Se ci sono delle strategie che vengono utilizzate nella preparazione fisica per far si che i giocatori sviluppino costantemente un atteggiamento di gioco che permetta loro, mentre sono impegnati in un'azione, di preparare ed affrontare l'azione successiva, in tutto questo può essere svolto di pari passo un lavoro di preparazione mentale. Nel lavoro mentale è importante identificare, analizzare e distinguere quelle che sono le azioni che comportano decisioni e quali sono le azioni che non comportano decisioni. Questo è un punto centrale per l'allenamento del momento tattico. In tutti i casi sia che si tratti di azioni che comportano decisioni, sia che si tratti di azioni che non comportano decisioni si tratta di mettere a disposizione dei giocatori tutti gli strumenti del mental training, studiando anche strategie e tecniche molto personalizzate, che siano utili per stabilire la mossa da fare dopo una determinata azione tecnica, cogliendo il contesto, il feedback e anche i segnali deboli per sviluppare una seconda azione di qualità. A livello fisico i giocatori vengono allenati a questo con esercizi specifici,ma è importante tenere conto del fatto che l'anticipazione implica una serie di processi cognitivi che possono essere allenati anche con il mental training. E' dimostrato che spesso l'atleta che arriva per primo in tutti i punti di incontro non è il più veloce nei test atletici, bensì colui che possiede una ben allenata capacità di anticipazione di lettura e comprensione dell'evolversi del gioco. Ci sono molti esempi di come ciò sia possibile con una maniacale applicazione e attenzione in tutti i campi dell'allenamento: tecnici, tattici, fisici e soprattutto negli aspetti dell'alimentazione e nell'aspetto mentale.
"Il lavoro di acquisizione della forma è palesemente fondamentale nella accurata attenzione alle problematiche della combinazione forza-velocità. Questo è fondamentale per la costruzione della prestazione. Ma se è visto in maniera isolata spesso viene visto come rete di sicurezza per compensare l'incapacità di leggere la velocità del gioco da parte di tecnici e giocatori" La capacità di leggere la velocità del gioco da parte di tecnici e giocatori è certamente un ambito dell'allenamento mentale privilegiato. Strategie e tecniche che lavorano sui processi cognitivi, strumenti e tecniche di mental training si possono utilizzare e tarare per sviluppare ed allenare questa capacità.
L'ALLENAMENTO ALLA VELOCITA' E IL MODELLO TECNICO IDEALE Per ciò che riguarda la velocità come per qualsiasi altra caratteristica del rugby anche l'allenamento mentale dovrà tener conto della grande differenza fisica e di abilità richieste che contraddistingue i diversi ruoli di questo sport. Se negli sport di velocità, tipo l'atletica, si può parlare di voler raggiungere un modello ideale, negli sport interattivi, come il rugby questi modelli tecnici ideali non possono essere il nostro obiettivo. Non solo per quanto riguarda la velocità ma per tutte le abilità da allenare. Il controllo del gesto, di qualsiasi gesto, infatti, è legato proprio all'interattività e quindi il controllo del gesto può comportare un cambio di direzione, un arresto, un passaggio da una direzione all'altra opposta. In questo frangente l'allenamento mentale può incidere molto. La visualizzazione certamente è uno degli strumenti più adatti. Naturalmente i modelli di corsa come quelli degli altri gesti tecnici saranno spesso molto diversi da ruolo a ruolo. Sarà importante per rendere più efficace il lavoro sulla visualizzazione e l'allenamento ideomotorio, definire con il preparatore atletico, ad esempio quali sono gli stili e le caratteristiche che deve sviluppare un giocatore in un certo ruolo.
MIRARE LA PERFEZIONE La motivazione, oltre agli altri strumenti del mental training è fondamentale in tutto questo! "Essere veloci vuol dire anche voler essere veloci" e questo vale per tutte le cose. Ci sono atleti allenati senza capo né coda che talvolta ottengono miglioramenti molto più grandi di atleti allenati con le più sofisticate metodologie di allenamento solo perché credono ciecamente in quello che fanno"
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